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Fait, quando il tiro a segno è una questione di famiglia

Raimondo, Vigilio, Alessandra Fait: a volte, il tiro a segno è questione di famiglia. Una passione che coinvolge generazioni diverse, una ragione di vita. La famiglia Fait, originaria di Rovereto, si è raccontata al TGR Trentino: un viaggio spalmato su due secoli diversi con la giovane Alessandra ultima esponente di una tradizione con pochi eguali (forse nessuno) nel mondo.

Dai primi successi di Raimondo, arrivati a metà del '900, al sogno di partecipare ai Giochi di Los Angeles 2028 di Alessandra, tiratrice classe 2004 che nel corso dei prossimi 12 mesi completerà il passaggio fra le seniores, passando per chi, come Vigilio Fait, alle Olimpiadi ci ha preso parte ben 4 volte: da Atlanta 1996 a Pechino 2008 passando per Sydney 2000 e Atene 2004, con un 5° e un 8° posto nei contest di pistola come risultati migliori di una carriera eccellente che l'ha visto ottenere l'argento nella "libera" da 50m ai Mondiali di Zagabria 2006 e ben 10 piazzamenti a medaglia in Coppa del Mondo (3 ori, 4 argenti, 3 bronzi).

"Nel 2004 – ha raccontato Vigilio Fait - ho visto nascere Alessandra e poi sono volato ad Atene per partecipare alle Olimpiadi. Ho vissuto anche io le esperienze che sta vivendo Alessandra, ma stare dietro le quinte è una sensazione diversa. Alessandra ha carattere e la determinazione giusta per conseguire i risultati che desidera".

"Quando metto la mano nella cintura di gara – ha spiegato Alessandra Fait mostrando la tecnica di tiro - inizio a visualizzare quello che poi andrò a fare di fronte al bersaglio. Da quel momento in poi sono pronta a tirare. Questo sport mi piace per come ti "insegna" ogni giorni a trovare la disciplina e a mantenere la concentrazione".

"Los Angeles 2028? Non lo vedo come un obiettivo lontano. Sono abbastanza fiduciosa di poterci riuscire ad arrivare".

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Foto: Vigilio e Alessandra Fait in gara insieme nella Mixed Team di P10 ai Campionati d'Inverno 2023 (Credits / UITS - Marco Massetti)