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“Parigi 2024” da ricordare per il tiro a segno italiano

L’Italia svetta al quarto posto nel medagliere del tiro olimpico con quattro medaglie luccicanti: l’oro e l’argento del tiro a volo, l’argento e il bronzo del tiro a segno, definitivamente tornato alla ribalta internazionale dopo anni non facili per l’Unione Italiana Tiro a Segno. E’ questo, in sintesi, il bilancio delle competizioni olimpiche appena concluse a Chateauroux: la squadra azzurra torna in Italia consapevole di aver fornito un'eccellente prestazione. Dopo la grande emozione del duo azzurro nella finale di pistola a 10 metri maschile, con Federico Nilo Maldini medaglia d’argento e Paolo Monna bronzo, l’Olimpiade del tiro a segno italiano è proseguita con Danilo Dennis Sollazzo finalista e quinto nella carabina a 10 metri, gara nella quale il giovane Edoardo Bonazzi è arrivato a soli tre decimi dalla finale.  Le positive prestazioni di Barbara Gambaro, unica atleta donna tra i sette azzurri del tiro a segno, hanno confermato la bontà del nostro team anche nell’arma lunga e fatto da preludio ad un vibrante finale con la pistola automatica: anche qui un azzurro finalista, Massimo Spinella, sesto assoluto alla sua prima olimpiade, con il veterano Riccardo Mazzetti invece attestato nella top-15.

“Con due anni e mezzo di duro lavoro abbiamo portato alle Olimpiadi una squadra numerosa come a Tokyo, siamo stati competitivi in tutte le specialità a cui abbiamo preso parte e abbiamo ottenuto un argento e un bronzo, portando quattro atleti in finale. In più sono orgoglioso perché anche gli altri tre atleti che non sono arrivati a giocarsi la medaglia sono stati bravissimi e protagonisti di prestazioni di tutto rilievo”, il primo commento di Costantino Vespasiano, Presidente dell’Unione Italiana Tiro a Segno. 

“Abbiamo costruito – prosegue Vespasiano – una squadra giovane, coesa e competitiva, possiamo essere ottimisti per il futuro anche perché dietro questo gruppo ci sono nuovi ragazzi e ragazze che scalpitano. Lo scenario mondiale è sempre più esigente, ma la strada del tiro a segno italiano è finalmente tracciata. Ora attendiamo con fiducia le Paralimpiadi”.

Altrettanto soddisfatto, ovviamente, il Direttore della Preparazione Olimpica Pierluigi Ussorio, che individua nelle qualità umane del gruppo uno degli elementi determinanti in questa spedizione in Francia. “Ho l’onore di guidare un team di persone meravigliose -  ha detto Ussorio - gli staff, tecnico e sanitario, gli atleti, tutti coloro che hanno dato un contributo al nostro progetto, sono fiero di una squadra straordinaria. Nonostante la giovane età, gli atleti si sono espressi sui migliori valori, a  conferma che il lavoro paga, sempre”.

Una felicità pienamente condivisa anche dai due CT. “Due medaglie olimpiche costituiscono un tesoro per la nostra federazione e per tutto il movimento. La cosa che mi ha dato più soddisfazione è la solidità dimostrata da tutti i nostri atleti al cospetto di avversari plurititolati e ricchi di esperienza”, la valutazione di Roberto Di Donna, CT della pistola.

“Torniamo a casa molto soddisfatti - così Giuseppe Fent, il CT della carabina - anche se non è arrivata una medaglia. Sollazzo è stato bravissimo nel contest dai 10 metri, tutti e tre i nostri atleti hanno tirato alle Olimpiadi per la prima volta e nonostante l’inesperienza si sono espressi sui loro livelli abituali. Gestire le emozioni e la tensione alle Olimpiadi non è semplice, ma loro ci sono riusciti”.