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Spinella sereno: "Sarà il mio trampolino verso Los Angeles"

Un sesto posto che sa di consapevolezza e di proiezione verso il futuro. Dopo il 6° posto arrivato nella finale olimpica della pistola automatica 25m, gara che ha chiuso il programma del tiro a segno alle Olimpiadi di Parigi 2024, Massimo Spinella ha tirato le somme di due giorni di vissuti ad altissimo livello dal tiratore calabrese.

"Ero alla mia prima Olimpiade - ha raccontato - e sono soddisfatto di aver centrato la finale, anche se non nascondo che ovviamente c'è un po' di dispiacere per non essere arrivato in zona medaglie. In gara la tensione si è sentita, avevo un turbinio di emozioni dentro di me. Da qui devo ripartire, ho dato tutto: questa finale dev'essere un trampolino di lancio verso il prossimo quadriennio e le Olimpiadi di Los Angeles 2028".

Sull'andamento della gara: "Sono partito male facendo 1 su 5 e questo, conoscendo l'andamento delle finali della pistola automatica, mi ha fatto capire che sarebbe stato tutto in salita. Non ho mollato, ho cercato di recuperare, ma di fianco a me avevo avversari fortissimi che l'hanno dimostrato anche dopo il mio 5 su 5. Ho imparato cosa si prova in una finale".

Queste le parole del tecnico della pistola automatica Flavio Erriu: "Sono molto orgoglioso di Massimo. Purtroppo la partenza in salita ha pregiudicato il resto della finale. La tensione si è sentita, ma il fatto di averlo visto lottare e cercare di recuperare in tutti i modi è stato splendido. Non posso che ringraziarlo per aver centrato la finale".

Il punto di vista di Pierluigi Ussorio, Direttore della Preparazione Olimpica e Paralimpica: "Massimo Spinella ha conquistato la finale con uno score di 586/600: il suo miglior punteggio di sempre in gare ISSF. E' stato eccezionale. La finale purtroppo è partita male con una sola hit su cinque, anche perché di fianco a sé Massimo aveva rivali forti: in particolare i cinesi Li e Wang e il coreano Cho".

Foto: Massimo Spinella si proietta verso le prossime Olimpiadi, quelle di Los Angeles 2028 (Credits / Ferdinando Mezzelani gmt)