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Gambaro/Sollazzo, Monna e Maldini: subito a tutto gas

La prima giornata del gare del Tiro a Segno ai Giochi Olimpici di Parigi 2024, sabato 27 luglio, sarà da subito piena di emozioni per l'Italia, che sulle linee di tiro del poligono di tiro di Châteauroux, potrà schierare ben 4 dei suoi 7 rappresentanti.

Mixed Team di carabina ad aria compressa dai 10m

Ad aprire il programma saranno, alle ore 09.00, le eliminatorie della gara di Mixed Team di carabina ad aria compressa dai 10m, dove l'Italia potrà schierare il binomio formato da Barbara Gambaro e Danilo Dennis Sollazzo che cercheranno di andare a caccia di uno dei primi quattro posti della classifica per provare poi a giocarsi, eventualmente alle ore 10.30, una delle prime tre medaglie assolute che verranno assegnate in questa edizione dei Giochi. 

Per gli azzurri il compito sarà difficilissimo: le coppie cinesi e quelle indiane infatti saranno quelle di riferimento e che probabilmente potrebbero occupare tutto il podio, anche se non è detto che alcune squadre europee non siano in grado di sorprendere. In quest'ottica particolare attenzione va rivolta alla Norvegia e poi ai team provenienti dalla Francia, padrona di casa, dall'Ungheria, senza dimenticare la solida Germania.

Pistola individuale maschile ad aria compressa dai 10m

Paolo Monna e Federico Nilo Maldini cercheranno di centrare il primo obiettivo di questi Giochi Olimpici: entrare fra i migliori otto che poi, il giorno dopo dalle ore 09.30, si giocheranno le medaglie nella finalissima di pistola ad aria compressa dai 10 metri.

Il pugliese ha ottenuto il titolo di campione d'Europa della specialità - e contestualmente il pass olimpico - lo scorso febbraio a Gyor, mentre l'emiliano si è preso la vittoria e il pass a Cinque Cerchi nel Torneo di Qualificazione Olimpica dello scorso aprile a Rio De Janeiro: entrambi, con Monna leggermente più avanti, fanno parte del gruppo di quei 20 tiratori, sui 33 che inizieranno la gara, che puntare a superare lo scoglio delle qualificazioni.

Gli altri favoriti? Impossibile non citare i cinesi Bowen Zhang e Yu Xie, il tedesco Robin Walter, l'indiano Sarabjot Singh, il coreano Wonho Lee, il serbo Damir Mikec, lo slovacco Juraj Tuzinsky, il turco Yusuf Dikec e l'ucraino Pavlo Korostylov, a cui aggiungere anche il lettone Lauris Strautmanis: è da questi nomi, oltre a quelli degli azzurri, che dovrebbero venire fuori i medagliati.