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Parigi 2024: tutto quello che c’è da sapere sul tiro a segno

Le Olimpiadi di Parigi 2024 sono in rampa di lancio. Il tiro a segno, uno degli sport con più storia e tradizione di tutta la kermesse a Cinque Cerchi, è pronto a far vivere agli appassionati momenti di grande pathos e di assegnazione delle medaglie con gare decise sul filo del rasoio. Tra favoriti, possibilità di medaglie per la spedizione azzurra e storia dei vari contest nell'ambito olimpico. Ecco che cosa potrà succedere nel poligono di Châteauroux.

MIXED TEAM CARABINA 10M E PISTOLA 10M

Per le due gare introdotte ufficialmente nel programma olimpico dai Giochi di Tokyo 2020, le attenzioni saranno puntate tutte, in entrambi i casi, sulle coppie cinesi e su quelle indiane. Le coppie europee, fra cui anche quella che vedrà al via l'Italia, nel contest di carabina con Barbara Gambaro e uno fra Danilo Dennis Sollazzo ed Edoardo Bonazzi, cercheranno di sorprendere le super potenze asiatiche provando a inserirsi nella lotta per un ambitissimo posto sul podio. 

PISTOLA AD ARIA COMPRESSA 10M UOMINI

Sui 33 partecipanti del campo partenti, almeno 15 scenderanno sulle linee di tiro per ambire a una medaglia: dal tedesco Robin Walter al serbo Damir Mikec, passando anche per l'indiano Sarabjot Singh, il cinese Bowen Zhang e l'ucraino Pavlo Korostylov. A questi vanno aggiunti anche gli azzurri: Paolo Monna infatti è l'attuale campione europeo della specialità, mentre Federico Nilo Maldini è il tiratore che nel Torneo di Qualificazione Olimpica di Rio de Janeiro, dello scorso aprile, si è messo tutti alle spalle imponendosi in quella delicatissima situazione.

L’incredibile vittoria di Roberto Di Donna e il Vietnam che fa la storia

A livello storico questa gara è ricordata in particolare per due edizioni: quella di Atlanta 1996, quando uno straordinario Roberto Di Donna - oggi Commissario Tecnico del comparto di pistola della Nazionale Italiana - fu capace di mettersi al collo la medaglia d'oro al termine di una competizione rocambolesca che lo vide superare all'ultimo tiro il cinese Wang Yifu, in uno dei momenti più iconici della storia delle Olimpiadi, e quella di Rio 2016, dove il vietnamita Hoàng Xuân Vinh riuscì a imporsi vincendo il primo storico oro del paese asiatico nella storia delle Olimpiadi. Qualche giorno dopo, nella gara di pistola libera da 50m, lo stesso Hoàng Xuân Vinh vinse poi un meraviglioso argento.

Ma non è tutto, perché nel 2012 alle Olimpiadi di Londra, sempre a proposito di colori azzurri, Luca Tesconi fu in grado di mettersi al collo la medaglia d’argento vincendo così la prima medaglia assoluta della spedizione tricolore in quell’edizione dei Giochi britannici.

PISTOLA AD ARIA COMPRESSA 10M E PISTOLA SPORTIVA 25M DONNE

Queste due competizioni, dove l'Italia non avrà rappresentati al via, saranno di fatto due gare "a specchio", nel senso che chi parteciperà alla prima caccia alle medaglie poi parteciperà, quasi sicuramente, anche alla seconda. Il numero delle iscritte differisce infatti solo di 5 atlete: 45 nella prima, 40 nella seconda.
Le coreane Yeji Kim e Jiin Yang vogliono entrambe arrivare a una medaglia, ma sanno che dovranno lottare con rivali del calibro di Anna Korakaki, la greca che ha Rio 2016 è riuscita a mettersi al collo l'oro dai 25m e il bronzo dai 10m, le cinesi Ranxin Jiang e Zhano Nan, la bulgara Antoaneta Kostadinova, argento dai 10m all'ultima Olimpiade, le indiane Manu Bakher e Esha Singh e la tedesca Doreen Vennekamp, quest'ultima in particolare dai 25m.

Nino Salukvadze: la donna dei record

Nota di particolare attenzione, anche se non è tra le favorite, per la georgiana Nino Salukvadze: la caucasica è alla sua 10ma Olimpiade consecutiva. Un record assoluto: da Seul 1988 a Parigi 2024, senza saltare neppure un'edizione dei Giochi. Ha vinto tre medaglie: 1 oro, 1 argento, 1 bronzo rappresentando l'Unione Sovietica, la Comunità degli Stati Indipendenti e poi la Georgia. 

CARABINA AD ARIA COMPRESSA 10M UOMINI E 3 POSIZIONI 50 M

L'Italia nella gara dai 10m punta forte sia su Danilo Dennis Sollazzo, che in questa gara ha vinto l'argento ai Mondiali 2022, ottenendo così il primo pass azzurro per le Olimpiadi di Parigi 2024, sia su Edoardo Bonazzi, che nell'ultimo anno e mezzo ha dimostrato tutto il suo valore centrando finali importanti, come ai Mondiali di Baku 2023, e poi prendendosi due podi fondamentali fra Coppa del Mondo, a Granada, e Torneo di Qualificazione Olimpica di Rio de Janeiro.
Ovviamente gli azzurri dovranno fare i conti con diversi rivali accreditati per una medaglia: dall'indiano Sandeep Singh all'ungherese Istvan Peni, passando per l'austriaco Alexander Schmirl, il cinese Linshu Du, lo slovacco Patrik Jany e l'esperto ucraino Serhiy Kulish.

Più difficile invece sarà il percorso nella gara delle 3 posizioni dalla distanza lunga. Sollazzo e Bonazzi hanno meno feeling con il format, anche se Bonazzi ha dimostrato di essere in crescita anche in questo tipo di contest. Qui gli occhi saranno puntati su alcuni grandi favoriti, come il cinese Liu Yukun, il norvegese Jon-Hermann Hegg e il ceco Jiri Privratsky e altri outsider di lusso quali il croato Miran Maricic, il francese padrone di casa Lucas Bernard Denis Kryzs e l'indiano Aishwary Pratap Singh Tomar.

Niccolò Campriani: il più grande di tutti. Emmons e i suoi fantasmi

Nel mondo del tiro a segno, dici carabina e pensi - a tutte le latitudini - a Niccolò Campriani: il toscano che fra le Olimpiadi di Londra 2012 e Rio 2016 seppe consacrarsi come il più grande della sua disciplina. Un totale di 4 medaglie: 3 d'oro e 1 d'argento, in particolare con la doppietta ottenuta proprio nella gara delle 3 posizioni. Un "back-to-back" incredibile che ancora oggi rimane nella storia del tiro a segno olimpico internazionale ed italiano.

Ma le gare di carabina nel corso della storia hanno offerto anche momenti irripetibili, sotto tutti i punti di vista. E' il caso, ad esempio, dello statunitense Matthew Emmons: tiratore capace di vincere 1 oro, 1 argento e 1 bronzo fra il 2004 e il 2012, ma anche di balzare agli onori delle cronache per due famosissimi errori: il primo nel 2004 - nella gara di 3 posizioni, quando era in testa con più di 3 punti di vantaggio - con uno "0" per aver sparato in direzione del bersaglio di un avversario. Il secondo nel 2008 - sempre nella gara di 3 posizioni, sempre con più di 3 punti di vantaggio - per aver ottenuto uno poco preciso 4,4 all'ultimo tiro. In entrambi i casi Emmons ha buttato via sia l'oro sia un posto sul podio, ma nel 2012, a Londra, è riuscito in parte a rifarsi vincendo il bronzo nelle 3 posizioni.

CARABINA AD ARIA COMPRESSA 10M DONNE E 3 POSIZIONI DA 50M

Visto il livello degli ultimi due anni delle gare di Coppa del Mondo e dei grandi appuntamenti, come Mondiali, Finals o Europei, questi due contest si preannunciano come equilibratissimi. Barbara Gambaro, che sarà presente a Parigi 2024, dopo aver ottenuto la qualificazione grazie alla "Quota ranking" nella gara di carabina 3 posizioni da 50m, avrà il compito di provare a essere la mina vagante di competizioni nelle quali saper gestire la pressione potrebbe essere una volta di più la chiave per arrivare sul podio. Il campo partenti è di uno standard elevatissimo: dalla cinese Jiayu Han alla statunitense Mary Carolynn Tucker, passando per la svizzera Nina Christen, l'indiana Sift Kaur Samra, la fracese Oceanne Muller, la britannica Seonaid McIntosh, le tedesche Anna Janssen e Jolyn Beer e il duo norvegese Jeanette Hegg Duestad e Jenny Stene.

La tiratrice che non sbaglia mai: le vittorie di Du Li e gli argenti italiani

La cinese Du Li è il riferimento storico e mondiale della carabina alle Olimpiadi: fra il 2004 e il 2016 ha vinto ben 4 medaglie, di cui 2 d'oro, 1 d'argento e 1 di bronzo.

L’Italia, nelle gare di carabina femminile, può contare due argenti nel suo medagliere storico: il primo arrivato grazie a Edith Gufler, dai 10m alle Olimpiadi di Los Angeles 1984, il secondo – a vent’anni di distanza, Atene 2004 – porta la firma di Valentina Turisini, nel contest delle 3 posizioni.

PISTOLA AUTOMATICA 25M UOMINI

Questa in assoluto è da sempre la gara più imprevedibile del programma olimpico del tiro a segno. Il tiro celere dalla "media distanza" vive di continui alti e bassi nei due giorni di gara, fra qualificazioni e finale, che vanno domati se si vuole arrivare alla gloria. E' una gara per "pochi eletti", tanto che sulle linee di tiro francesi vi saranno "soltanto" 29 atleti, in rappresentanza di 19 nazioni.

L'Italia dal canto suo ha fatto il massimo: 2 atleti poteva qualificare e 2 atleti ha qualificato. L'espertissimo Riccardo Mazzetti che si è preso un pesantissimo argento agli ultimi Europei di Osijek, alla sua terza Olimpiade della carriera, e con una finale olimpica - a Rio 2016 - all'attivo, chiusa poi al sesto posto, e il giovane in rampa di lancio Massimo Spinella, arrivato a qualificarsi a Parigi 2024 grazie alla sua costanza che gli ha fruttato la "Quota Ranking Nominale".

Su chi andrà, almeno inizialmente, il focus? Sui francesi padroni di casa, ossia Jean Quiquampoix, che è anche il campione in carica, e sul connazionale Clement Bessaguet, numero uno del ranking mondiale, sui tedeschi Christian Reitz e Peter Florian, i due esponenti di uno dei paesi con più tradizione in questa specialità, sul solido cubano Leuris Pupo, campione olimpico a Londra 2012 e vicecampione a Tokyo 2020, sul ceco Matej Rampula, sul cinese Yuehong Li, sull'indiano Anish Anish, sul coreano Jong-Ho Song e infine sull'estone Peeter Olesk, che come Mazzetti e Spinella potrebbe svolgere un ruolo da outsider.

Storie di trionfi: dall’oro di Renzo Morigi al “Tris” di Ralf Schumann

Nella specialità che ha visto nel 1932, a Los Angeles, trionfare Renzo Morigi, in una gara dove Domenico Matteucci è riuscito a mettersi al collo il bronzo (medaglia dello stesso metallo ottenuta poi da Roberto Ferraris nel 1976 a Montreal), l'uomo dei record è Ralf Schumann, il tedesco che per un periodo ha collaborato anche con la Nazionale Italiana di tiro a segno da tecnico.

Schumann infatti vanta ben 5 medaglie a livello olimpico in questo format di gara, nessuno come lui: 3 ori, a Barcellona 1992, Atlanta 1996 e Atene 2004, e 2 argenti, a Seul 1998 e a Pechino 2008.