Con 12 medaglie conquistate ai Giochi Olimpici (5 ori, 4 argenti, 3 bronzi) e 13 ai Giochi Paralimpici (5 ori, 2 argenti, 6 bronzi), l’Italia è uno dei Paesi di riferimento a livello mondiale per quanto concerne il Tiro a Segno, uno sport tra i più globalizzati e competitivi del panorama a cinque cerchi.
Alle Olimpiadi, tiro a segno italiano ha battuto il primo colpo ai Giochi di Los Angeles 1932 grazie all’oro di Renzo Morigi ma è nell’ultimo trentennio che il movimento ha fatto un salto di qualità con l’incredibile trionfo di Roberto Di Donna al Wolf Creek Shooting Complex di Atlanta nella pistola da 10 metri, in una magica prima giornata per i colori azzurri. Oro Olimpico seguito da un bronzo conquistato nella Pistola Libera.
Ad Atene 2004 è stata la carabina di Valentina Turisini a regalare l’argento all’Italia nella gara 3 posizioni, prima dello show di Niccolò Campriani ai Giochi di Londra 2012, oro nella carabina 3 posizioni e argento dai 10 metri. Nella stessa Olimpiade, soddisfazioni anche per la pistola grazie all’argento di Luca Tesconi nella gara a 10 metri. Le ultime gioie Olimpiche per l’Italia del Tiro a Segno sono storia del 2016, con il doppio trionfo e la consacrazione a leggenda di “Nicco” Campriani, oro sia nella carabina a 10 metri che nel contest 3 posizioni.
La storia del tiro azzurro ai Giochi Paralimpici è invece più recente ma ugualmente carica di trionfi e soddisfazioni. L’edizione di Seul 1988 è stata quella delle prime medaglie, ben 5, tutte conquistate nella carabina: tre ori firmato dal leggendario Santo Mangano, la vittoria di Gabriele Celegato e l’argento di Rita Pieri.
Mangano riuscì a ripetersi anche a Barcellona ‘92 con un’altra medaglia d’oro, mentre ad Atlanta 1996 arrivarono altre 5 medaglie ma con nessun acuto. Dopo un lungo digiuno, il tiro a segno azzurro è tornato a far festa ai Giochi di Tokyo 2020 grazie al bronzo di Andrea Liverani, presente anche a Parigi 2024.